Doposcuola e potenziamento

Che cos è?

Il Potenziamento cognitivo è un percorso volto a potenziare funzioni carenti nel bambino. Grazie alle risorse possedute dal bambino, è possibile favorire lo sviluppo di tutte quelle abilità che risultano invece carenti. Può essere svolto un:

  • Potenziamento della letto-scrittura; in caso di difficoltà ad accedere alla capacità di lettura e di scrittura.
  • Potenziamento delle abilità di calcolo; in presenza di difficoltà relative al riconoscimento ed alla discriminazione di numeri, oltre che relative alle principali procedure di calcolo. Vengono quindi insegnate delle strategie adeguate allo stile di apprendimento del bambino, in modo da realizzare un buon funzionamento scolastico
  • Potenziamento delle funzioni esecutive; in caso di difficoltà relative ad attenzione, flessibilità cognitivo, memoria di lavoro (vale a dire la capacità di tenere a mente delle informazioni durante lo svolgimento di un compito) oppure ragionamento astratto si insegnano al bambino delle strategie volte a rendere il bambino autonomo e favorire, conseguentemente, lo svolgimento delle attività didattiche.

Il doposcuola specialistico è, invece, un percorso in cui il tutor fa sì che il percorso scolastico sia svolto su misura delle difficoltà del bambino. Il bambino impara ad utilizzare le misure compensative previste per lui ed acquisisce strategie, studiate dalla tutor per le sue specifiche difficoltà. Lo svolgimento dei compiti diventa dunque un percorso ad hoc per il bambino, il quale acquisisce maggiore sicurezza nelle sue capacità e, quindi, maggiore autostima.

Chi la svolge?

Il tutor è un professionista che ha seguito una formazione specifica relativa ai Bisogni Educativi Speciali (BES), e tutti i disturbi relativi ad essi, quali autismo, ADHD, Disturbi Specifici dell’ Apprendimento (DSA) o altre disabilità. 

Il tutor media tra l’alunno, e le sue modalità di apprendimento e l’insegnante, con le sue strategie didattiche. 

Il tutor dà indicazioni per spingere il bambino a sperimentare soluzioni alternative per risolvere un problema e supervisiona il percorso formativo dello stesso, soprattutto al fine di aiutarlo ad essere consapevole delle sue carenze, e sviluppare adeguate strategie alternative a supporto delle difficoltà individuate. 

Egli sostiene l’alunno sviluppando interventi, strutturati sulla base di specifiche conoscenze del bambino e seguendo un percorso, che prevede la proposta e la sperimentazione di specifici strumenti e strategie. 

Il tutor mira a rendere il bambino autonomo a scuola, così come nella vita motivandolo e rinforzandolo affinchè il percorso strutturato dal tutor, diventi per il bambino una routine che riduce progressivamente il sostegno offerto dal tutor

È preferibile ricorrere all’aiuto di un tutor quando il bambino ha difficoltà che gli impediscono di organizzare e pianificare l’esecuzione dei compiti, quando il bambino ha un disturbo specifico dell’apprendimento, o disturbo di altra natura, quando seguire il bambino nei compiti richiede una preparazione specifica, assente in famiglia, oppure quando il bambino rifiuta il sostegno familiare durante lo svolgimento dei compiti creando così diversi conflitti con gli adulti presenti in famiglia.